Incontro di restituzione del progetto CASA BASE in Fondazione CRF

L’11 dicembre scorso, presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, si è tenuto l’incontro di restituzione del progetto "CASA BASE" realizzato dai Servizi Inclusione della Diaconia Valdese con il contributo della Fondazione CRF e l’Otto per mille della Chiesa Valdese, la partecipazione della Società della Salute di Firenze e la collaborazione con il percorso M.E.G.A. - Minori e Giovani Adulti dell’Unità Funzionale Semplice Ser.D Q3/Q4.

L’11 dicembre scorso, presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, si è tenuto l’incontro di restituzione del progetto “CASA BASE – accoglienza residenziale e accompagnamento all’autonomia per giovani adulti con disturbo da uso di sostanze”. Il progetto è stato realizzato dai Servizi Inclusione della Diaconia Valdese con il contributo della Fondazione CRF e l’Otto per mille della Chiesa Valdese, la partecipazione della Società della Salute di Firenze e la collaborazione con il percorso M.E.G.A. – Minori e Giovani Adulti dell’Unità Funzionale Semplice Ser.D Q3/Q4.

 

All’incontro erano presenti tutti i ragazzi e le ragazze che hanno beneficiato del progetto dal 2021 ad oggi e che hanno contribuito alla realizzazione dell’opuscolo “Passando da Casa Base”, che presenta il progetto nel quale le beneficiarie e i beneficiari hanno potuto raccontare la loro esperienza.

 

“Casa Base” riprende la terminologia del baseball, uno sport di squadra dove tutte le persone collaborano per attraversare le basi di un percorso, ottenendo così nuovi punti. Allo stesso modo, le beneficiarie e i beneficiari hanno potuto scegliere le basi che volevano attraversare all’interno di un percorso co-progettato con la squadra (formazione, lavoro, affettività, autonomia, gestione finanziaria etc.), per poi tornare a Casa Base pronti per affrontare le sfide del domani.

 

Il progetto si è basato su un modello operativo di presa in carico delle e dei giovani adulti che presentavano indicatori prognostici favorevoli ai percorsi territoriali ad alta intensità di cura. L’idea progettuale è stata quindi orientata per lavorare con poche persone per un tempo “adeguato”, attivando interventi specifici realizzati su misura delle singole esigenze riabilitative.

 

In questi anni le beneficiarie e i beneficiari, tutti tra i 18 e i 25 anni, hanno così vissuto in una struttura residenziale ricevendo supporto sanitario, educativo, formativo e lavorativo. Scopo del progetto è stato permettere loro di raggiungere l’autonomia socio-abitativa e il sostegno attivo nel percorso terapeutico, anche attraverso la realizzazione di advocacy sociale per la sperimentazione di un modello di “comunità diffusa”, ad alta integrazione socio-sanitaria.

 

Sul piano dell’innovazione, si è scelto di accentuare la possibilità che il progetto potesse diventare uno strumento riabilitativo efficace a lungo termine. Per questo il contributo economico richiesto mensilmente alle e ai beneficiari per l’utilizzo dell’appartamento è stato messo da parte e quindi restituito al termine del progetto, permettendo così alle persone di avere una dotazione economica utile per proseguire il proprio progetto di vita. Nel corso del progetto sono stati inoltre erogati voucher economici da spendere nell’ambito della formazione e qualificazione professionale: alcune persone beneficiarie hanno così potuto intraprendere o completare gli studi universitari, altre dedicarsi alla formazione professionale o prendere la patente.

 

“Ho imparato le gioie e i dolori della convivenza, ma non solo. É stata una palestra per ciò che avrei affrontato in futuro. É stata un’esperienza unica, che mi ha permesso di capire meglio chi fossi e chi vorrei essere. Sono infinitamente grata di esserci passata e mi auguro con tutto il cuore che chi mai si troverà nella situazione di dover (e voler) rimettere in ordine i fili della propria vita avrà la possibilità di farlo, in un contesto che è stato protezione ma al tempo stesso libertà”. Giorgia, beneficiaria del progetto Casa Base.

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